Archivi per il mese di: agosto, 2012

Niente latte, carne o uova

Martedì 28 Agosto 2012 18:29

La Regione emana le norme sanitarie per l’emergenza Bellolampo, che saranno in vigore per Palermo, Capaci e Torretta. “Ma non c’è alcun pericolo per la popolazione”, assicurano dall’assessorato regionale alla Salute. E’ stato firmato oggi il decreto che stabilisce le misure sanitarie da adottare a tutela della salute pubblica nella zona del palermitano coinvolta nell’incendio della discarica di Bellolampo, avvenuta a fine luglio. Il decreto, firmato dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo e dal dirigente generale del Dipartimento attivita’ sanitarie Lucia Borsellino, e’ stato condiviso con il Ministero della Salute e recepisce in sostanza le indicazioni emerse la scorsa settimana dal tavolo tecnico interistituzionale al quale hanno preso parte i rappresentanti di tutti i soggetti pubblici coinvolti. In particolare, il decreto prevede che il territorio afferente ai comuni di Palermo, Capaci e Torretta, compreso nel raggio di tre km dalla discarica, e’ dichiarato “zona di protezione da diossine e Pcb (policlorobifenili) diossina-simili”. E’ fatto divieto di utilizzare per l’alimentazione umana il latte proveniente dalle aziende presenti nell’ambito della zona di protezione ed i prodotti derivati preparati dopo il 29 luglio. I prodotti ortofrutticoli della zona potranno essere consumati solo dopo accurato lavaggio, come da buona prassi igienica. “Confermiamo che non ci sono problemi di salute per la popolazione – ha ribadito il dirigente Lucia Borsellino – ma continuiamo responsabilmente ad effettuare tutti i controlli necessari per avere un quadro chiaro della situazione”. Nell’ambito della zona di protezione e’ fatto obbligo di adottare le seguenti misure sanitarie: divieto di spostamento degli animali appartenenti alle specie bovina, ovina, caprina, suina, equina, avicola e da cortile, allevati per la produzione di alimenti destinati al consumo umano; divieto di pascolo; divieto di utilizzo e vendita dei foraggi contaminati e di quelli esposti all’eventuale contaminazione, per l’alimentazione degli animali; divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei; divieto di raccolta e consumo di lumache; obbligo di detenere i volatili e gli altri animali da cortile in strutture chiuse, alimentandoli con prodotti provenienti da zone poste all’esterno della zona di protezione; divieto di consumare in proprio o di cedere a terzi carni e uova, prodotti dopo il 29 luglio, derivanti da allevamenti avicoli ed animali da cortile rurali, a conduzione familiare. Il servizio veterinario dell’Asp di Palermo autorizzera’ l’uscita degli animali dalle aziende per essere trasportati direttamente in un impianto di macellazione a condizione che il trasporto avvenga sotto vincolo sanitario, che il servizio veterinario competente sull’impianto di macellazione venga informato dell’intenzione dell’invio di tali capi da parte del servizio veterinario competente sull’allevamento di origine, che il “modello 4” riporti la dicitura “animale proveniente da zona di protezione da diossine e Pcb (policlorobifenili) diossina-simili”. Il giudizio di idoneita’ al consumo umano delle carni relative e’ subordinato al sequestro e distruzione di fegato e reni ed all’esito favorevole di un particolare controllo. Le disposizioni del decreto, adottato a scopo precauzionale per contenere il rischio di contaminazione da diossina e Pcb diossina-simili, possono essere oggetto di revisione in relazione ad ulteriori valutazioni del Tavolo tecnico interistituzionale che saranno effettuate sulla base dell’integrazione dei dati, anche ambientali, costantemente monitorati.


 

Associazione Ambientalista Siciliana

LIBERACQUA ONLUS

Circolo di Isola delle Femmine

Sede Legale C.so V. Emanuele, 90049 Terrasini  (PA) 

LIBERACQUA ONLUS PROMUOVE IL TURISMO AMBIENTAL

E SABATO 25 AGOSTO

L’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA SICILIANA LIBERACQUA ONLUS

IN COLLABORAZIONE CON EXPLORA (natante a visione subaquea)

HA ORGANIZZATO UN’ESCURSIONE SULL’ISOLOTTO DI ISOLA DELLE FEMMINE RISERVATO AI SOCI TESSERATI DELL’ASSOCIAZIONE.

L’ESCURSIONE HA RISCOSSO AMPIO SUCCESSO ED APPREZZAMENTO DA PARTE DEI PARTECIPANTI.

Isola delle Femmine, amena borgata marinara alle porte di Palermo. 

Il paese stesso di Isola delle Femmine è circondato da una fascia costiera e marina di incomparabile fascino paesaggistico e scrigno di tesori naturalistici, tanto preziosi, quanto delicati. E tale straordinarietà ambientale ha ben meritato infatti la istituzione di siti di interesse comunitario (SIC), quali una riserva naturale orientata (RNO) istituita nel 1997 e un’area marina protetta, l’A.M.P. di Capo Gallo – Isola delle Femmine, istituita nel 2002. Parlando di tesori nnaturalistici , patrimonio di tutti, ci si riferisce al cosiddetto MARCIAPIEDI A VERMETI ( o trottoir a vermeti ), che si può osservare ed ammirare muovendosi sulle rive della scogliera rocciosa naturale. Si tratta di una “ struttura vivente “ che si sviluppa lungo la costa a formare una sorta di “ mensola naturale “, che emerge con la  bassa marea e che è dovuta all’azione di piccoli molluschi della specie “ Dendropoma petraeum “.Le conchiglie di tali animali, cementificandosi strettamente tra loro, creano una colonia ininterrotta che accrescendosi dà vita ad una “ piattaforma a vermeti “.Tali “ piattaforme a vermeti “  -strutture viventi-  ospitano a loro volta una ricca e variegata flora e danno rifugio ad una altrettanto varia piccola fauna.

Cenni storici di Isola delle Femmine 

L’origine del nome del comune di Isola delle Femmine risale alla leggenda che vedenell’isolotto un penitenziario femminile, come testimonia Plinio il Giovane (62 d.c.) in una lettera indirizzata a Traiano. Altra testimonianza fa risalire l’origine del toponimo al termine latino insula fimi,ovvero “Isola di Eufemio”, generale bizantino governatore della provincia di Palermo. Le prime fonti storiche documentate e testimoniate da reperti archeologici, risalgono al periodo punico.  Probabile colonia cartaginese, il sito presenta la particolare condizione di sicuro porto dietro l’isolotto, al riparo contro i venti di levante. Dal bollettino ecclesiastico di Monreale datato 1912 si legge che, con l’antico nome di “isola di fimi”, risalente al 1176, si intendesse l’isola che sorge all’imboccatura del seno marittimo che si estende verso ovest sino a Punta Raisi , nel territorio di Carini; definito anche prope portum gali, poi Porto di Gallo nel 1581, ed oggi corrispondente al punto di Grotta dell’Olio, tra il promontorio di Barcarello ed il Malpasso. In data imprecisata venne costruita la tonnara di fimi, dal latino fimis trascrizione del vocabolo arabo fim (bocca o imboccatura), termine poi trasformato nel dialetto fimmini ed italianizzato in femmine. La tonnara venne donata nel 1176 da Guglielmo II il Buono all’abate Teobaldo, vescovo di Monreale, notizia confermata da Federico il nelle sue lettere del 1320. Intorno al 1400 venne edificata una modesta chiesa adiacente alla tonnara per il culto dei pescatori. Tra i secoli XV e XVIII, lo pirateria praticata in tutto il bacino Mediterraneo arrecò danni all’economia e ai traffici marittimi delle zone limitrofe alla fascia costiera, compresa lo comunità di Isola delle Femmine.Si presentò così la necessità di fortificare i centri urbani costieri con un sistema di torri allineate a pianta quadrata e circolare, sui punti più elevati del territorio, per avvistare il nemico proveniente dal mare, avvisare in tempo la popolazione per l’evacuazione e predisporre la strategia difensiva necessaria per contrastare gli sbarchi nemici. Alla fine del XVI vennero progettate e costruite centinaia di torri con la collaborazione degli architetti più illustri del tempo, quali Tomasello, F. da Bergamo, Spannocchi, Camililiani, il quale nel 1583 compie un sopralluogo e una dettagliata relazione delle coste dell’isola siciliana. Ancora sono oggi presenti come segno di forte caratterizzazione del territorio comunale, anche se non adeguatamente valorizzate, i ruderi delle due torri in mare e in terra, risalenti a quel periodo. Sull’isolotto, già meta di frequentazione in età punico-romana, attestata dal ritrovamento delle cisterne e delle ancore di piombo nello specchio di mare tra Isola e Sferracavallo i, sorge la “torre in mare”, progettata dall’arch. militare toscano C. Camilliani ed eretta alla fine del 16’00 a difesa del borgo marinaro e delle zone limitrofe.La costruzione presenta una pianta quadrata e parte basamentale scarpata, con due cisterne per la raccolta delle acque meteoriche e struttura muraria portante con spessore di oltre duemetri. “La “torre in terra”, la cui presenza è testimoniata già nel 1176 a difesa della “Tonnarella monta e leva”, è edificata su una probabile preesistenza, già citata nei documenti risalenti al 1329 e 1383. Adeguata alle esigenze difensive intorno al XV secolo, è costruita in conci di tufo e presenta caratteristiche simili alle torri di Mondello e di Sferracavallo, con una pianta circolare con due piani fuori terra, di cui quello inferiore adibito a cisterna e quello superiore con volta a cupola, utilizzato dai torrari come magazzino per le armi, vettovagliamenti e guardiola. Sulla copertura il terrazzo, raggiungibile con scala interna parzialmente demolita, è contornato da un parapetto con le aperture per le bocche da fuoco. La torre conservava fino a pochi anni fa le tracce dell’originaria pavimentazione in campigiane, dell’intonaco e della rete di convogliamento e raccolta delle acque meteoriche alla cisterna. Nel 1799 il territorio costituente parte del fondo dei Conti di Capaci fu concesso ai pescatori per edificare un borgo, che in quel periodo presenta una modesta urbanizzazione con i luoghi caratterizzanti identificati nella chiesa e nella tonnara, divenuta abitazione della famiglia Bologna dopo il suo abbandono da parte dei pescatori per il cambiamento di rotta dei tonni, oggi attuale Casa Municipale.Si configura così il nucleo iniziale del centro urbano di Isola delle Femmine costituito nelle attuali vie di Maggio, via Roma, via Romeo, ed il cui asse trasversale è costituito dall’edificio della tonnara e dalle piazze Umberto I e piazza XXI Aprile.Ai lati dell’aggregato sorgono il Piano Levante e Piano Ponente, in cui si stendevano le reti ad asciugare.Considerate la configurazione del suolo del territorio, non adatto alla coltivazione, l’attività principale si è sempre rivolta alla pesca, in particolare del tonno che stagionalmente attraversava le acque territoriali dei dintorni, caratteristiche queste che hanno condizionato lo sviluppo economico, sociale e urbanistico del territorio legato al mare come fonte di sostentamento, ancora oggi la risorsa principale di molte attività locali.La ricchezza della fauna marina ed il clima favorevole permisero l’edificazione e lo sviluppo urbano della borgata marinara in centro urbano denominato nel 1831 Tonnara e volgarmente definito “capaci iusu”- Capaci sotto-.Il nome Tonnara risale al 1800-10 e deriva dalla presenza a levante dell’isolotto del sito in cui venivano calate le tonnare. Nel 1854 la borgata di Tonnara, appartenente al comune di Capaci, divenne un comune indipendente con uno stato civile e denominato Isola delle Femmine.

Silvio Piombino Portavoce Liberacqua Circolo di Isola delle Femmine

                                                                            

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LIBERACQUA ONLUS

Circolo di Isola delle Femmine

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PARCO DUNE DI VIALE MARINO: RIPRISTINATO IL CANCELLO DI ACCESSO

SI RINGRAZIA 

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CHE A SEGUITO DELLA PARTECIPAT(T)IVA E COLLABORATIVA SEGNALAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA LIBERACQUA ONLUS CIRCOLO DI ISOLA DELLE FEMMINE

È INTERVENUTA PRONTAMENTE PER IL RIPRISTINO DEL CANCELLO CHE DELIMITA L’AREA NATURALISTICA “PARCO DUNE” DI VIALE MARINO (seppur in maniera precaria mediante l’utilizzo di una transenna ma che tuttavia assolve ugualmente al suo compito) PONENDO FINE AI PERDURANTI ATTI DI VANDALISMO DA PARTE DI SOGGETTI DAL DUBBIO SENSO DI RISPETTO DELL’AMBIENTE NATURALE  CHE, HANNO UTILIZZATO IMPROPRIAMENTE FINORA L’AREA IN QUESTIONE COME POSTEGGIO.

 

CI SI AUSPICA, ADESSO, CHE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE POSSA PROVVEDERE  ALLA BONIFICA DI  DETTA AREA E ALLA RELATIVA MESSA IN SICUREZZA RESTITUENDO “un polmone verde” ALLA COMUNITA’ ISOLANA E LA COMPLETA FRUIZIONE DELLA STESSA.

Isola li 14 agosto 2012 

Il Circolo         Silvio Piombino Portavoce                                                                                    


Palermo 27/07, conferenza stampa su legge acqua pubblica
siciliaComunicato stampa

 

 

 

 

Si è svolta questa mattina la conferenza stampa dei promotori della legge di ripubblicizzazione del servizio idrico.

Gli intervenuti hanno denunciato il colpevole immobilismo del Governo regionale e dell’Assemblea tutta, che è giunta al capolinea con le prossime dimissioni di Lombardo, senza riuscire a portare in Aula un testo di legge ispirato ai più recenti sviluppi della legislazione interna e comunitaria  che avrebbe rappresentato uno strumento avanzato ed originale in grado di realizzare una riforma organica della materia, e che avrebbe consentito di sanare, in un ambito legalitario, le innumerevoli storture che in questi anni hanno contraddistinto le privatizzazioni in Sicilia.

Il testo di legge dichiarato ammissibile ai sensi dell’art. 4 dello Statuto autonomo, è stato promosso dalla più ampia coalizione di comitati, associazioni, organizzazioni sociali ed Enti Locali  mai sperimentata in Sicilia, (140 consigli comunali ed una provincia lo hanno deliberato 35.000 cittadini lo hanno sottoscritto) la stessa che ha dato vita al Comitato referendario regionale che il 12 e 13 giugno ha portato la maggioranza dei siciliani al voto.

Oggi la sentenza della Corte Costituzionale ci riconsegna quella eccezionale vittoria, mentre il Governo, che in forza del proprio statuto che attribuisce competenza esclusiva in materia di risorse idriche avrebbe potuto approvare la legge già dal 2009, non solo non ha dato alcun segnale di volere recepire la volontà dei promotori e della maggioranza dei siciliani, ma oggi con la spending review cancella dalle aree strategiche della Regione la captazione adduzione e distribuzione delle risorse idriche. Non ci stupisce, visto che in questi anni di serrato confronto con il Governo  abbiamo assistito ad una guerra di resistenza per la consegna delle reti ai gestori privati fatta di OdG per la sospensione dei Commissariamenti ai Comuni e diffide governative, ultime quelle a firma Lombardo in qualità di assessore all’energia del 16 scorso. I Sindaci vengono minacciati di pagare in solido per danno all’erario per avere difeso un diritto mentre  gestori che hanno già dato abbondante prova del fallimento della privatizzazione probabilmente andranno a gestire, nei disegni del Governatore uscente, i fondi per la depurazione oltre un miliardo di euro.

La portata democratica del nostro movimento troverà nuovi spazi di confronto già con i candidati alle prossime elezioni regionali. “Intanto chiederemo a tutti gli ATO che venga applicata la legge; ci riferiamo all’articolo 49 finanziaria 2010 che consente la rescissione dei contratti per inadempienze, già abbondantemente dimostrate, e la riduzione del 7% di remunerazione del capitale investito, dalle bollette, abrogato con il secondo quesito referendario” .Si scrive Acqua, si legge democrazia continueremo a batterci per affermarla.

Presenti tra gli altri Mariella Maggio  Segr. Gen.le CGIL Sicilia, Giovanni Panepinto Sindaco di Bivona, Michele Botta Sindaco di Menfi, Vincenzo Costantini Pres. AMAP, Nadia Spalletta v.Pres. Cons. com. Palermo, Anna Bucca Pres. ARCI Sicilia, Mimmo Fontana Pres. Legambiente Sicilia, Giovanni Ferro Un’AltraStoria, Nicola Cipolla pres.CEPES

Palermo, 27 luglio 2012.


 

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Comunicato Stampa dell’ 8 agosto 2012

 

 

Il  “Parco dune” di Viale Marino area naturalistica: un bene comune da valorizzare, rispettare e salvaguardare e da utilizzare in maniera adeguata…!! 

Correva l’anno 2011, quando il 19 novembre la cittadinanza apprendeva dal Tg di  Tele Occidente che un’area di 5000,00 mq , ubicata sul lungomare Viale Marino  era stata bonificata e trasformata in un polmone verde fruibile a tutti, grazie a un finanziamento statale  (quindi denaro pubblico) per risanamento ed il recupero dell’ambiente e lo sviluppo economico del territorio

Progetto voluto dall’Assessore comunale all’Ambiente  Cutino dott. Marcello denominato ” Ricostituzione delle dune di retro spiaggia”  ovvero  il “Parco dune” “di grande interesse ambientale” si legge nel comunicato cui si fa riferimento. 

Tale opera ha reso evidente illo tempore la tendenza alla  valorizzazione dell’ambiente come risorsa importantissima da salvaguardare, raffigurata da un pannello con la scritta “qui la natura è protetta” giusta interpretazione del pensiero comune di promuovere e sviluppare una politica virtuosa che guardi a nuovi modelli di gestione del territorio, privilegiando l’ambiente naturale in ossequio delle Direttive Europee in materia di “sviluppo sostenibile”. 

Tuttavia, (NdA)  si osserva che ad oggi, l’unico evidente beneficio, a parte il fatto che la municipalità si sia riappropriata di una pregevole area naturalistica, sembrerebbe  quello di aver recuperato  una decina di posti auto per i bagnanti a seguito dell’allargamento della sede stradale posto che le condizioni attuali del parco, poco conformi alle basilari norme di sicurezza e di funzionalità (impianto antincendio…illuminazione, arredo etc,etc…) e igienico/sanitario,  NON LO RENDONO quel “POLMONE VERDE FRUIBILE A TUTTI contrariamente a quanto sostenuto nel comunicato stampa del 19 novembre 2011.NdA: non si ricorda a memoria di aver visto alcuno (famiglie, scolaresche e bambini in genere) percorrere i “sentieri naturalistici” tracciati all’interno dell’area medesima nell’intento di ammirare la flora autoctona (il Giglio di mare,il Ravastrello e la Romice capo di bue etc… ) e godere delle  specie faunistiche  che tale sito può offrire, in tutto relax. 

A distanza di un anno dalla consegna dei lavori (cfr determina n. 48 del 22.05.2012), devesi constatare  purtroppo con rammarico, l’ennesimo episodio di “degrado” urbano visto ed osservato che l’area in questione  A CAUSA DELL’INCIVILTÀ, dell’insensibilità e del dubbio senso di rispetto dell’ambiente naturale da parte DI TALUNI FREQUENTATORI DEL NOSTRO PAESE, viene utilizzato impropriamente dagli stessi come posteggio auto, con le conseguenze che ne derivano in termini di danneggiamento del patrimonio floristico e dell’ecosistema costiero in generale e di sporcizia.

Il cancello che delimita il parco già da tempo divelto, consente l’accesso indiscriminato di autoveicoli all’interno di detta area naturale “protetta”. 

Nella considerazione che spetta alle Istituzioniil compito di concorre a garantire la salubrità dell’ambiente, il decoro urbano  e la tutela dei beni comuni, 

L’associazione Liberacqua onlus Circolo di isola delle Femmine 

con una nota depositata in data 8 agosto 2012 prot. n. 10630 

 HA SEGNALATO all’Amministrazione comunale  con spirito di collaborazione quanto sopra, per le opportune valutazioni e gli accorgimenti del caso… 

per il  ripristino delle funzioni proprie del parco

 Ancora una volta l’Associazione esorta i Cittadini tutti, i turisti stanziali e gli occasionali frequentatori della borgata marinara ad essere piu’ rispettosi dell’Ambiente e della cosa pubblica, poiché, quelle che vengono considerate “bravate”, “furbate”, “spavalderie” sono, in realtà, un vero furto alla collettività. Furto perché si tratta di beni di tutti la cui realizzazione, manutenzione e ripristino in caso di danneggiamenti è pagato con il contributo di tutti i cittadini. Questo vuol dire dover destinare delle risorse pubbliche, che potrebbero servire per altre cose, a riparare danneggiamenti  fatti volontariamente e/o irresponsabilmente. In un momento di difficoltà economica per le casse degli Enti locali, anche sottrarre alcune centinaia di euro per riparare danni causati da atti vandalici è immorale perché significa sottrarre risorse a cose necessarie.

L’ASSOCIOAZIONE LIBERACQUA SI AUSPICA CHE POSSA PASSARE IN MANIERA FORTE IL MESSAGGIO CHE, UN DANNO FATTO AD UN BENE COMUNE È UN DANNO FATTO A TUTTI.

 

Il Circolo

Silvio Piombino  Portavoce dell’Associazione                                                         Liberacqua onlus  Circolo di Isola delle Femmine