Associazione Ambientalista Siciliana
Liberacqua onlus
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Un Mare d’opportunità: due giorni dedicati al Mare dal 3° Forum Ambientalista di Liberacqua
Di Silvio Piombino
Si è svolto nei giorni 30 settembre e 1 ottobre a Isola delle Femmine, il 3° Forum ambientalista organizzato dalle Associazioni Liberacqua Onlus e Liberacqua VSA, dal titolo: “Un Mare d’opportunità, quando la difesa dell’ambiente crea qualità della vita e opportunità di lavoro”
Alla presenza di un parterre di tutto rispetto, sono state affrontate tematiche importanti che hanno riconosciuto il patrimonio naturalistico come risorsa strategica di sviluppo economico e affermato il principio della tutela delle risorse naturalistiche marino e costiero da ogni forma di degrado e di speculazione, a cui contrapporre senso di responsabilità, modelli culturali di gestione sostenibili e l’educazione alla custodia ambientale
Gli argomenti sono stati introdotti dal messaggio che recentemente la Commissione Episcopale Italiana ha rivolto alla comunità cristiana in occasione della 7^ Giornata per la salvaguardia del creato che si è celebrata lo scorso 2 settembre, con il quale la comunità ecclesiastica è stata invitata a vivere il territorio come un bene comune.
Nella Consapevolezza che oggi molti danni ambientali provengono proprio da quelle concezioni distorte che riducono la natura a un semplice dato di fatto la CEI ha puntualizzato nell’occasione, la necessità di ritessere l’alleanza tra l’uomo e il creato affrontando con decisione i problemi aperti e nodi particolarmente delicati (gestione rifiuti e delle sostanze nocive, impegno nella raccolta differenziata e della prevenzione incendi) ricorrendo anche alla denuncia, quando per avidità ed in spregio alla legalità, si viola la sacralità del territorio denunce che, tuttavia, debbono essere accompagnate da scelte e gesti di vita pervasi di sobrietà e condivisione, da una informazione corretta e approfondita e dall’apprendistato della custodia del creato come occasione di nuova occupazione giovanile. Gli argomenti affrontati dal Forum organizzato dall’Associazione Liberacqua onlus e Liberacqua VSA, hanno riaffermato la necessità di politiche ambientali virtuose che avversino la cultura predatoria del mare. Alcuni esempi: la terribile prospettiva delle basi petrolifere nel Mediterraneo o all’utilizzo non virtuoso della costa piegato ad interessi particolaristici.
Oggi le nostre fasce costiere a causa dell’illegalità diffusa e dell’indifferenza anche istituzionale sono compromesse da una cattiva politica di gestione dei reflui e dalle criticità gestionali degli impianti di depurazione che provocano rilevanti danni ambientali con gravi ripercussioni anche in termini economici per quei settori che ruotano attorno alla balneazione. E di inquinamento fluviale e costiero si è parlato riferendosi al fiume “Nocella”, al torrente “Puddastri” , alla spiaggia di San Cataldo e al fenomeno “dell’acidificazione del mare” che sta pregiudicando irrimediabilmente l’ecosistema delle coste e in particolare del cosidetto trottoir a vermeti, un importante indicatore biologico presente nel nostro mare. Ma si è parlato anche delle nuove tecnologie in materia di depurazione e possibili rimedi quali la riqualificazione e rinaturalizzazione dei siti inquinati o lesi da una politica e da una gestione dissennata del territorio e delle risorse naturalistiche. Al centro del dibattito infine, la Riserva Naturale Orientata di Isola delle Femmine quale opportunità di crescita culturale, ambientale ed economica comprovata da numeri di tutto rispetto in ordine alla fruizione dell’isolotto e all’attività didattica di educazione ambientale promossa nelle scuole da parte dell’Ente Istituzionale gestore della riserva – la LIPU – che, applicando in maniera concreta i principi dello sviluppo sostenibile ovvero sviluppo sociale, culturale ed economico che non danneggia in maniera irreversibile l’oggetto del proprio interesse ma – anzi – fa in modo che esso possa mantenersi nel miglior grado d’integrità al fine di poter essere fruito in tempo indefinito. Il gestore ha promosso negli anni numerose attività gestionali: studi botanici (nel 2010 risultano censite sull’isola 219 specie vegetali); studi zoologici (eradicazione del ratto nel 2009; proposta di contenimento numerico del Gabbiano reale nel 2010); presentazione pubblica dei dati scientifici relativi al rinvenimento di resti scheletrici umani risalenti all’epoca delle dominazioni bizantina ed araba (anno 2008); convegno sull’emergenza ambientale dovuta all’alga tossica Ostreopsis ovata (anno 2006);tavola rotonda sull’influenza aviaria (anno 2005); collaborazione alla redazione del Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria (anni 2009 e 2010); promozione di campi di volontariato internazionale sul tema dei rifiuti (ogni anno); manifestazioni estive (partecipazione al calendario della Rassegna internazionale delle attività subacquee di Ustica negli anni 2000 e 2001), osservazione delle stelle cadenti per San Lorenzo (2003 e ss); trekking notturni sull’isola dal 1999 e ss; educazione ambientale nelle scuole di ogni ordine e grado con oltre mille alunni ogni anno; attività promozionale mediatica con articoli di stampa pubblicati su quotidiani locali e nazionali (Sole 24, Giornale di Sicilia, La Repubblica); articoli su emittenti televisive sia a carattere nazionale che locale (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Marco Polo TV, TRM, Teleoccidente); e non per ultima la promozione della fruizione dell’isola con le modalità imposte delle normative di settore con centinaia fino a migliaia di turisti ogni anno.
In conclusione…il mare e le sue opportunità al centro della nostra economia turistica e produttiva.