Precari, gestione dei rifiuti e dell’acqua. Sono questi i temi affrontati nella conferenza stampa della giunta regionale ieri a Palazzo d’Orleans. Tre disegni di legge approvati ieri dall’esecutivo guidato del presidente Rosario Crocetta con i quali si stabilisce: la proroga, fino al prossimo 31 luglio, dei 25 mila precari di Regione ed enti locali, la restituzione ai Comuni della gestione dei rifiuti e il ritorno all’amministrazione pubblica del servizio idrico.
“Faremo una lista dei precari regionali, divisi per competenze – ha detto Crocetta – per ogni appalto esterno che prevede l’assunzione di personale, almeno il 20% deve essere attinto dal bacino dei precari. E’ previsto anche l’utilizzo dei precari nell’ambito delle ordinanze del settore della protezione civile, compatibilmente alle mansioni.
La gestione dei servizi di raccolta dei rifiuti passerà in carico ai comuni singoli o in forma associata, pur all’interno del piano d’ambito. Lo prevede la norma approvata dalla giunta regionale che ha dato il via libera ai ddl di modifica della gestione integrata dei rifiuti e per la gestione provvisoria del sistema idrico. I testi affrontano l’imminente scadenza del 31 dicembre in materia di gestione integrata dei rifiuti e dell’acqua. “A fine anno – spiega l’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino – cesserà la fase emergenziale durata 12 anni. . Nascerà l’Osservatorio per i rifiuti e quello per le acque a presidio delle funzioni di controllo contro le infiltrazioni mafiose, di pianificazione e monitoraggio. Previsti accordi con le forze di polizia, che saranno presenti nelle apposite commissioni, e con la Direzione investigativa antimafia”. Il disegno di legge dovrebbe prevedere inoltre il transito di tutti i lavoratori degli ato alle nuove società Srr.
Il terzo disegno di legge approvato ieri dalla giunta Crocetta riguarda la gestione del sistema idrico regionale. “Il documento – spiega l’assessore regionale all’Energia, Nicolò Marino – permetterà entro il 30 giugno 2013 di definire l’assetto complessivo del sistema idrico in ragione dell’esito referendario del 2011 che ha disposto il fondamentale ritorno alla gestione pubblica del servizio”.
Via libera anche al disegno di legge che prevede il doppio voto di genere e l’obbligo di una quota minima del 30% di donne nelle giunte di Regione, Province e Comuni.