Archivi per il mese di: gennaio, 2013

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Isola delle Femmine.
Si è costituito a Isola delle Femmine nel corso della riunione che si è tenuta sabato 12 gennaio presso i locali parrocchiali, il Comitato cittadino “Ripuliamo Isola”.
Il neo costituito Comitato, in cui convergono vaste rappresentanze della società civile nel rispetto di ogni libertà di pensiero, di appartenenza politica e con senso di coesione, affronterà, in termini di riflessione e di approfondimento, le problematiche emergenti nel paese non per ultima la problematica legata all’emergenza rifiuti ancora in atto, per mettere in campo possibili iniziative, proposte e azioni con le quali affrontare la grave, intollerabile e indignante situazione di emergenza provocata da una inefficace ed inefficiente politica gestionale del servizio di raccolta dei rifiuti che, oltre a sottoporre oltremodo la popolazione a verosimili situazioni di rischio igienico-sanitario sta mettendo in discussione anche aspetti di ordine pubblico che si potrebbero verificare a seguito di possibili ed incontrollabili mobilitazioni popolari dagli esiti imprevedibili.


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Isola delle Femmine. PD e Liberacqua su emergenza rifiuti
10 gennaio 2013 – 14:48
I dirigenti del partito democratico e dell’associazione liberacqua onlus di Isola delle Femmine hanno incontrato la commissione prefettizia del Comune per affrontare la delicata situazione di emergenza igenico – sanitaria che anche la cittadina marinara sta vivendo a causa delle tonnellate di rifiuti presenti sul territorio. Scopo della riunione, informare i commissari dello stato di disagio in cui versa tutta la popolazione, l’esasperazione è tale -si legge in una nota- che potrebbero verificarsi delle proteste e quindi bisogna intervenire con urgenza per risolvere la questione rifiuti. I commissari prefettizi -conclude la nota- hanno assicurato che continueranno nell’azione già intrapresa di pulizia del paese e si impegnano a tenere informati i cittadini attraverso il portale internet del Comune


Questo appello è rivolto a tutti i cittadini che vogliono RIAPPROPROPIARSI del ruolo di CITTADINO PARTECIPAT(T)IVO, responsabile, sensibile, lungimirante, costruttivo, cittadini che vogliono diventare ARTEFICI DEL PROPRIO FUTURO. La crescita sociale ed economica di una città passa da una maggior consapevolezza dei cittadini del bene comune e dei propri bisogni che, solo attraverso scelte ragionevoli, ponderate e oculate potrà essere assicurata dando un futuro sereno alla comunità intera e bloccare la deriva ambientale ma anche talvolta civile che si registra nella nostra comunità. Con queste premesse, per intavolare un dibattito e per apportare suggerimenti costruttivi SULLE PROBLEMATICHE CHE TI RIGUARDANO E CHE RIGUARDANO IL NOSTRO TERRITORIO
SI INVITA LA CITTADINANZA

a riunirsi, superando la classica divisione in bianchi e neri, in guelfi e ghibellini, perchè la verità non ha colori e non conosce barriere ma si afferma attraverso una profonda coesione e univocità di intenti per il perseguimento dei così detti interessi diffusi.
Pertanto è indispensabile che ciascuno di noi diventi protagonista in prima persona, assumendo una volta per tutte il concetto più alto della politica intesa come democrazia e come “patrimonio di ogni cittadino”, assumere e promuovere, altresì, il principio di “glocalizzazione” intesa come attenzione ai bisogni reali e locali, per essere fautori e promotori di una svolta culturale che abbandoni il falso valore dell’ “individualismo” per sostituirlo con la solidarietà e la sussidiarietà verso la natura, verso l’ambiente e verso la gestione del territorio e degli interessi diffusi, concorrere all’arricchimento in termini di conoscenze e di idee operative.
Se riusciremo a tradurre concretamente i superiori e solidi principi, allora migliori condizioni di vita che guardino verso uno sviluppo sostenibile non costituiranno più un puro gioco di parole vuote ma… l’approdo verso un modo diverso di interpretare il vivere civile in cui usi e costumi (i “cuosi” detto in dialetto) potranno essere diverse. Il nostro obiettivo dovrà essere quello di coinvolgere e dirigere le nostre forze verso la risoluzione dei problemi e delle priorità che i cittadini vivono … per elaborare proposte idefettibili e concrete.
COGLIENDO L’OPPORTUNITA’ DELL’IDEA SUGGERITA E LANCIATA DA ORAZIO NEVOLOSO A MEZZO MAIL RIUNIAMOCI SABATO 12 ALLE ORE 16,15 PRESSO IL SALONE PARROCCHIALE PER METTERE IN CAMPO POSSIBILI INIZIATIVE E PROPOSTE CON LE QUALI AFFRONTARE, PACIFICAMENTE E CON SERENITA’, IN TERMINI DI RIFLESSIONE E APPROFONDIMENTO LE PROBLEMATICHE OGGI EMERGENTI NEL NOSTRO PAESE, NON PER ULTIMA LA PROBLEMATICA LEGATA ALLA MUNNEZZA!!!

Silvio Piombino


La legge dell’assessore Nicolò Marino, prevede due novità: il trasferimento delle competenze per autorizzare l’apertura di una discarica all’assessorato all’Energia e la determinazione di una tariffa di riferimento regionale

di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Smaltire in discarica una tonnellata di rifiuti costa 138 euro a Trapani e meno della metà, 60 euro, a Siculiana. A Palermo lo smaltimento costa 127 euro, mentre i Comuni che utilizzano la struttura di Sciacca versano solo 91 euro. Anche per queste tariffe il debito degli Ato ha toccato il record di un miliardo e 400 milioni. Mentre con un comunicato la Belice Ambiente spa in Liquidazione specifica che “il costo di conferimento degli RSU presso la discarica di Contrada Campana-Misiddi sita a Campobello di Mazara è di euro 92,62 a tonnellata al netto del tributo speciale e dell’IVA; invece comprensiva di tributo speciale e dell’Iva, il costo è pari a euro 107, 746”.

LA RIFORMA
Quella delle tariffe per lo smaltimento è una giungla su cui sta facendo luce l’Osservatorio sui rifiuti e la riforma appena approvata all’Ars proverà a fare ordine. La legge messa a punto dall’assessore Nicolò Marino, magistrato scelto da Crocetta, prevede due novità: il trasferimento delle competenze per autorizzare l’apertura di una discarica dall’assessorato all’Ambiente a quello all’Energia e la determinazione di una tariffa di riferimento regionale a cui tutti gli impianti dovranno adeguarsi.

I NODI
Il dibattito sulla gestione delle discariche nelle ultime votazioni all’Ars ha mandato in secondo piano quello sull’evasione record della Tarsu, che impedisce ai Comuni di finanziare gli Ato che a loro volta poi non pagano nè le imprese che si occupano della raccolta nè i gestori delle discariche generando così nuovo debito. In particolare il centrodestra – dal Pdl a Musumeci – ma anche formazioni di centrosinistra hanno chiesto il ritorno alla gestione pubblica degli impianti. «Eppure – rileva Maurizio Pirillo, capo di gabinetto dell’assessorato ai Rifiuti – proprio nelle discariche pubbliche, da Palermo a Trapani, si pagano le tariffe più elevate mentre i gestori privati hanno le tariffe più basse. Allucinante». A Gela, altra struttura pubblica, scaricare costa 100 euro a tonnellata, e a Castellana 125 euro. Il finanziamento pubblico avviene per lo più con fondi europei «e serve – precisa ancora Pirillo – unicamente a mantenere la discarica. Mentre i privati fanno piani tariffari tarati sull’investimento iniziale per allestire gli impianti». La gestione pubblica è affidata a società partecipate, come l’Amia a Palermo, e anche il suolo è pubblico mentre la gestione privata è tale perchè del tutto in mano a imprenditori del settore (è il caso di Siculiana e Lentini).

I COSTI
Le tariffe, spiegano ancora all’assessorato ai Rifiuti, sono determinate al momento di concedere l’autorizzazione di apertura all’impianto e tengono conto di vari costi: «Se una discarica – aggiunge Pirillo – oltre allo smaltimento fa anche la separazione o la distruzione del rifiuto, il costo aumenta». Molti impianti, i meno moderni, hanno bisogno di finanziamenti pubblici per recuperare il percolato: a Bellolampo, per esempio, i fondi pubblici servono per realizzare la sesta vasca. «Il problema – precisa Pirillo – è che nessuno ha mai verificato se questi servizi vengono realmente svolti e con quali costi reali».

«PRESTO NUOVE DISCARICHE»
L’assessorato all’Ambiente non era d’accordo a perdere le competenze sulle autorizzazioni alle discariche. Ma l’assessore Marino ha insistito per unire le pratiche per le autorizzazioni alle verifiche. Tutto ciò dovrebbe permettere di determinare un prezzo unico: Marino anticipa che «stiamo per emettere una circolare che fisserà una tariffa minima e massima entro cui tutti decono muoversi. Anche perchè non sappiamo se oggi il prezzo indicato nelle autorizzazioni è poi quello realmente applicato». C’è il rischio di limitare il libero mercato, visto che i privati hanno puntato su tariffe più basse e impianti più moderni. «Ogni discarica – sintetizza Pirillo – dovrà avere un piano tariffario che tenga conto delle distanze che i camion devono percorrere per portare i rifiuti dalle città all’impianto». Nell’attesa che la riforma venga attuata la Regione ha già fallito uno dei target fissati nella precedente riforma: la raccolta differenziata doveva arrivare al 40% alla fine del 2012 mentre non ha superato il 7%. Per questi ritardi le discariche si stanno velocemente esaurendo e Marino anticipa che «per fronteggiare l’emergenza stiamo prevedendo un aumento delle discariche pubbliche nel numero e nella portata».
NdR: ma…di puntare alla differenziata?


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L’ASSOCIAZIONE LIBERACQUA AUGURA A TUTTI I LETTORI DI ACCOGLIERE IL NUOVO ANNO CON TUTTI I SOGNI E LE COSE BELLE CHE VI HANNO ACCOMPAGNATO FINO AD IERI E DI APRIRE IL CUORE A TUTTE QUELLE COSE CHE VERRANNO E CHE SAPRANNO RENDERVI FELICI