Archivi per il mese di: luglio, 2012

LA SENTENZA

Acqua, la Consulta salva il Referendum
I movimenti: “Restituita voce ai cittadini”

La Corte Costituzionale dichiara inammisibile l’articolo 4 del decreto legge  138 del 2011 con il quale il governo Berlusconi aveva aggirato il risultato referendario. Accolto il ricorso della regione Puglia. Vendola: “Una giornata da ricordare”

Acqua, la Consulta salva il Referendum I movimenti: "Restituita voce ai cittadini"

 

ROMA – Nessuna privatizzazione di acqua e servizi pubblici locali. La Corte Costituzionale salva il Referendum dello scorso giugno. Lo fa accogliendo il ricorso presentato dalla regione Puglia. E dichiarando inammissibile l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011 con il quale, il governo Berlusconi, aveva aggirato il risultato referendario. Per il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua, la Consulta “restituisce la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese”. E la sentenza della Corte blocca anche tutte le modifiche successive, comprese quelle del governo guidato da Mario Monti.

La sentenza esplicita chiaramente il vincolo referendario infranto con l’articolo 4 e dichiara che la legge approvata dal Governo Berlusconi viola l’articolo 75 della Costituzione. Per i rappresentanti del Forum: “Viene confermato quello che sostenemmo un anno fa, cioè come quel provvedimento reintroducesse  la privatizzazione dei servizi pubblici e calpestasse la volontà dei cittadini”. Inoltre, “la sentenza ribadisce con forza la volontà popolare espressa il 12 e 13 giugno 2011 e rappresenta un monito al Governo Monti e a tutti i poteri forti che speculano sui beni comuni”. Poi la rivendicazione di una “vittoria politica”. Dopo la “straordinaria vittoria referendaria costruita dal basso, oggi è chiarito una volta per tutte che deve deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l’acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici”.

Vendola: 

“Una giornata da ricordare”. Una vittora. Della democrazia e del popolo del referendum. Nichi Vendola commentata la sentenza della Corte. “Sono molto contento. Oggi è una giornata da ricordare – ha aggiunto Vendola – perchè la nostra perseveranza nella battaglia che abbiamo condotto, giorno dopo giorno, contro il tentativo di privatizzare i servizi pubblici fondamentali per i cittadini e le comunità, ci ha dato ragione”.


da…TELEOCCIDENTE

Aree incendiate, condanna per 19 sindaci ma nessun avviso è stato notificato ai primi cittadini

17 luglio 2012 – 13:19

Dopo un esposto presentato nel 2009 dal comitato Addio incendio, numerosi sindaci sono stati condannati per omissione di atti d’ufficio dal gip Luigi Petrucci.
I primi cittadini dei comuni di Carini, Partinico, Borgetto, Montelepre, Roccamena, San Cipirello, Camporeale, Cinisi, Ficarazzi, Balestrate, Trappeto, Ustica, Villabate, Isola delle Femmine, San Giuseppe Jato, Monreale, Capaci, Terrasini e Bagheria sono stati multati di 400 euro per la mancata realizzazione del catasto delle aree incendiate (zone nelle quali per 15 anni non si potrà più costruire).
Ma attualmente nessun avviso è stato recapitato ai comuni. In particolare dai Municipi di Borgetto e Montelepre dichiarano di aver appreso la notizia dalla stampa, agli atti non c’è nulla e tra l’altro nel 2009 abbiamo attivato il catasto delle aree bruciate, inviando il tutto alla Prefettura

NdR: la realistica analisi dell’Associazione (DEPOSITATA  presso la casa comunale qualche settimana fa) in merito alle aree incolte, incustodite lasciate all’INCURIA e ALL’ABBANDONO, e L’INVITO RIVOLTO All’Amministrazione di fare le dovute valutazioni di ordine sanitario e NON SOLO, ALLA LUCE DEL SUPERIORE ARTICOLO, appare fondata e petrtinente, POICHE’ (cfr art 4 Statuto comunale) è compito delle Istituzioni concorrere alla salvaguardia e alla salubrità dell’ambienmte urbano.

LIBERACQUA ONLUS,  PROMUOVE UNA POLITICA AMBIENTALE VIRTUOSA CHE GUARDA AGLI INTERESSI DIFFUSI DI TUTTA LA COLLETTIVITA’.


 

Associazione Ambientalista Siciliana

LIBERACQUA ONLUS

Circolo di Isola delle Femmine

Sede Legale C.so V. Emanuele, 90049 Terrasini  (PA)

 

COMUNICATO STAMPA – 13 luglio 2012

 

Oggetto: Disagi connessi alla movida estiva  nel territorio di Isola delle Femmine. 

Premesso che: 

°  l’inquinamento acustico, inteso come la “introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi” così come introdotto dall’art. 2 della legge 447/95; 

° Il territorio di Isola delle Femmine assume un grande valenza paesaggistica e naturalistica visto che è interessato dalla riserva naturale R.N.O. Isola delle Femmine istituita nel 1997 e dall’A.M.P. Capo Gallo Isola delle Femmine istituita nel 2002, e come tale,  a tutela da ogni possibile deterioramento dell’ambiente e dell’ecosistema marino-costiero  intervengono specifiche normative europee, nazionali e regionali. 

L’Associazione Ambientalista  Liberacqua onlus che opera e  promuove una virtuosa politica ambientale, OSSERVATO che nel territorio comunale di Isola  si registrano schiamazzi e musica “sparata” nell’etere ad alto volume  fino a tarda notte  che determinano una situazione esasperante per i cittadini  residenti E DI DISTURBO ALLA QUIETE PUBBLICA, a cui si aggiunge l’uso indiscriminato dei giochi d’artificio e, CONSIDERATO, altresì, che il fenomeno si ripete come da copione ogni estate -in quanto tutta la fascia costiera si trasforma in punto nevralgico della movida notturna con i suoi tanti locali di ritrovo e di pubblico intrattenimento a cielo aperto-.

L’associazione, in difesa del diritto fondamentale alla salute sancito dalla costituzione all’articolo 32 e PER LA CORRETTA APPLICAZIONE E IL RISPETTO DELLE LEGGI in materia di tutela ambientale e di ordine pubblico, con una nota diretta al Sindaco, VV.UU., Prefetto, ARPA, ASP, Comando della Capitaneria di porto di Terrasini etc), depositata al Comune n. prot. 9540 del 13 luglio 2012,  ha  INVITATO LE AUTORITA’ E GLI UFFICI COMPETENTI a puntare i riflettori sulle problematiche e sui disagi legate alla movida notturna estiva.

 

Liberacqua onlus ritiene fondamentale l’impegno e l’intervento degli Uffici e delle Autorità di cui sopra  in merito alla problematica posta, poiché sarebbe una risposta immediata alla comunità di Isola delle Femmine.

Rientra infatti, tra i compiti delle Istituzioni, concorre a garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini, predisponendo strumenti idonei  che si pongano a salvaguardia della salubrità dell’ambiente urbano e dai rumori (cfr art. 4 Atto statutario del Comune di Isola delle Femmine).

 

Dopo aver rappresentato un’analisi della situazione attuale ci si auspica e si confida  in un pronto intervento dei superiori  organismi affinchè  vengano posti in essere adeguati provvedimenti, disposizioni e prescrizioni che il caso richiede, conformi  alle leggi di riferimento in materia di salvaguardia ambientale e di inquinamento acustico per la tutela della SALUTE PUBBLICA e per la tutela degli interessi della collettività tutta rivolti alla crescita sociale, civile ed economica.

 

Il Circolo

                                                                                                           Il Portavoce

                                                                                                        Silvio Piombino                            


COMUNICATO STAMPA 2 LUGLIO 2012

La recente strage di randagi che si sta perpetrando a Carini causa sgomento e indignazione.A Carini in via Fiume Falco, strada statale che congiunge Carini a Montelepre, si registra un vero e proprio bollettino di guerra, senza, ancora, alcun preciso responsabile tantissimi i cani uccisi barbaramente, impiccati con il fili di ferro, annegati nel fiume o brutalmente avvelenati., altri ancora lapidati. Non e’ concepibile e tollerabile che ancora oggi si possano registrare simili episodi agghiaccianti. Non e’ accettabile e tollerabile chi abusa in questo modo incivile degli animali restando impunito.

Occorre maggior controllo del territorio e la costituzione di strutture adeguate a tutela di creature indifese come lo sono i cani randagi.